POCO LAVORO, DIGNITA’ VIOLATA

Oggi primo maggio è festa dei lavoratori, ma non è specificato se la festa appartiene a chi il lavoro ce l’ha o chi no. Parlare di festa dei lavoratori oggi è utopia perché esiste una brutta frattura tra chi ha un lavoro fisso e ben retribuito e chi non lo ha, o ha un lavoro occasionale mal retribuito. Quella frattura sociale che i sindacati spesso denunciano che è alla base di due ricerche sociali. Lavoro fisso o lavoro occasionale? occorre elaborare entrambi i casi sui dati dei redditi degli italiani, no sull’immagine per chi ha una macchina grossa o una piccola o su una casa ben arredata e chi no, la dichiarazione dei redditi potrebbe darci delle risposte.

C’è poi da fare un altro tipo di analisi: la diffusione della povertà fra i lavoratori e fra le loro famiglie è da ricondursi a vari fattori: non solo alla crisi economica, rincari dei prezzi post pandemica, ma anche al minor numero di ore lavorate, alla precarietà dell’occupazione, all’impiego di manodopera poco qualificata, specie nelle piccole imprese, come d’altra parte alle scelte di aziende dotate di forte potere di mercato che decidono di scaricare il contenimento dei costi, soprattutto sui salari dei lavoratori. Il lavoro povero si concentra maggiormente in alcuni settori caratterizzati da minore valore aggiunto, minore produttività e quindi livelli retributivi mediamente più bassi. La disoccupazione è concausa comune della perdita della dignità se si pensa che i poveracci senza una professione non troveranno mai un lavoro.

Nel secolo scorso Il percorso che ha portato dalla della vecchia disciplina del lavoro pubblicistico alla privatistico è iniziato agli inizi degli anni novanta ed è proseguito sino ai giorni nostri. L’avviamento al lavoro avveniva tramite una graduatoria dall’Ufficio di Collocamento, oggi non è più cosi, la legge sul mercato libero del lavoro è stato deciso da quel governo pro-tempore sulla Yacht Britannic, ormeggiata a Castellammare di Stabia, la quale dà la possibilità alle aziende di scegliere: laureato o belle ragazze, altrimenti manovalanza sottopagata con l’aggravante della concorrenza degli extra comunitari che si offrono a metà prezzo, in conseguenza di ciò si sono bloccate le assunzione nella pubblica Amministrazione ed i servizi pubblici sono passati in pasto alle cooperative o aziende partecipate. Oggi chi si sottrae allo sfruttamento e all’oppressione resta tagliato fuori. Qualcuno avrebbe detto che il lavoro era un luogo “teologico” proprio perché luogo liberante della propria personalità, delle capacità dell’uomo e quindi anche della sua dignità di cristiano e di cittadino.

Carmelo Santangelo

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