Di Bella racconta la genesi del progetto Liberi di Scegliere ai ragazzi del Liceo A.Musco di Catania.

 I ragazzi attenti ed entusiasti.

In silenzio e con molta attenzione, gli studenti hanno ascoltato le parole incisive del Presidente del Tribunale dei minorenni Roberto Di Bella, il quale ha spiegato il fenomeno della ndrangheta e più in generale della mafia, attraverso i racconti di fatti di cronaca vera. La sua prima esperienza da giudice a Reggio Calabria, è stata quella che lo ha segnato profondamente. L’omicidio di una ragazza, Annunziata Giacobbe e di suo cugino sono le immagini che tutt’oggi non riesce a togliere dalla mente. Un duplice omicidio impunito, “dimenticato, ma indimenticabile”.  Ha spiegato di come la ‘ndrangheta non perdoni chi prova ad infrangerne la regole o a pentirsi. Addirittura si è trovato a dover condannare ragazzini che avevano ucciso la loro stessa madre, sol perché con i mariti i carcere da molto tempo, avevano avuto relazioni extraconiugali. Per non parlare del profondo odio verso le istituzioni, testimoniato dal gesto simbolico di farsi tatuare l’immagine dei carabinieri sotto la pianta del piede, per poterli calpestare continuamente. 

Storie toccanti, emozioni tese, i ragazzi sono stati molto partecipi, rivolgendo domande molto interessanti, come ad esempio se avesse avuto molta paura quando aveva iniziato a togliere i figli alle madri e alla famiglia, oppure se ritenga che nella città di Catania si possa applicare il progetto nazionale liberi di scegliere. E poi ancora, quanti ingressi di ragazzi in tribunale si registrano periodicamente, e cosa succede quando un minore diventa maggiorenne, nel corso del processo.

Le risposte esaustive di Di Bella, hanno acceso una speranza di cambiamento. I ragazzi hanno avvertito una vicinanza delle Istituzioni al territorio, una disponibilità al dialogo. È proprio questo l’obiettivo di Liberi di scegliere, il progetto spiegato ai ragazzi mediante l’omonimo libro e l’omonimo film prodotto dalla Rai, con la funzione di far riflettere sulle conseguenze dei reati e sulla possibilità di poter scegliere una vita alternativa.  

Durante il dibattito il Presidente ha annunciato la notizia ufficiale del Concorso nazionale Liberi di Scegliere lanciato dal Miur, affinché i ragazzi adoperandosi a realizzare temi, video, podcast, fumetti o altre espressioni di comunicazione, possano studiare e rappresentare il Progetto. Il concorso prevede la partecipazione di tutte le scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie. I vincitori otterranno delle borse di studio. Un modo, questo, per incidere attivamente sull’educazione alla legalità, al sentimento della giustizia, della tolleranza, del vivere comune, non come valori astratti ma come stile di vita.

Anche in questa occasione i Girasoli, fiori simbolo della legalità, sono stati offerti al Dirigente Scolastico Dott.ssa Cristina Cascio e al Presidente Di Bella, come auspicio per i ragazzi di un futuro all’insegna del progresso e della giustizia. 

Valeria Barbagallo

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