I poveri aiutiamoli..coi soldi degli altri

Occuparsi di poverta’ e’ sempre stato un modo di scacciare i nostri sensi di colpa.

Oggi, quando un robot e’ capace di produrre quanto 100 lavoratori di un tempo, paradossalmente la poverta’ e’ in aumento! Warren Buffet, il ricco finanziere americano a cui piace dire pane al pane, ha ammesso che a dispetto della retorica sulla fratellanza tra padroni e dipendenti, la “lotta di classe” non e’ affatto finita, e “la stiamo vincendo noi (i padroni) alla grande”.

Pero’ nei talk show si parla sempre di poverta’, e si scopre sempre che la si vuole combattere coi soldi degli altri. Lo fanno quelli della buona societa’, cercando soldi con collette per il terzo mondo. E lo fanno i politici, che chiedono agli industriali di farsi carico della questione, concedendo migliori salari, e creando fondi per aiutare i disoccupati. Ovviamente gli industriali sostengono che il compito di aiutare i poveri spetta invece allo stato.

E siccome la vita e’ sempre piena di sorprese, ora che lo stato ha creato uno strumento di lotta alla povertà come il reddito di cittadinanza, gli industriali se ne lamentano! E non tanto perché hanno paura di tasse per finanziare questo strumento. Il guaio più  grave, secondo gli industriali, è che ora la gente non ha più voglia di lavorare, perché preferirebbe prendersi il sussidio senza faticare, o magari lavorando in nero. Ora gli industriali lamentano di non trovare più personale.Quindi bisogna abolirlo, questo reddito di cittadinanza, e piuttosto che si crei più lavoro!Naturalmente il lavoro lo devono creare loro, gli industriali, perché lo stato in questo non è bravo quanto loro.Peccato che, per l’attività produttiva, si servano sempre più  copiosamente di robot, che producono con un rapporto di 100 a uno sugli operai. E peccato che sia proprio questa una delle ragioni principali per cui la sottoccupazione, e la povertà,  siano in costante aumento.

Ezio Giuffrida

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