Praticare Il Karate “Con L’Intelligenza Emotiva “

“L’ Intelligenza Emotiva” consente di governare le emozioni e guidarle nelle direzioni più vantaggiose; capire i sentimenti e gli stati d’animo degli altri al di là delle parole; spinge ricerca di benefici duraturi piuttosto che alla soddisfazione degli appetiti più immediati “(tratto da un best seller di Daniel Goleman “Intelligenza Emotiva”). Qualsiasi insegnamento   prevede un ‘azione educativa e per tale affermazione, anche senza rendersene conto, che durante una lezione avviene influenza delle emozioni sul comportamento di ognuno di noi nelle relazioni interpersonali. Il sistema limbico (sede dei nostri centri emozionali) ed in particolare l’amigdala (nucleo sottocorticale che funge da memoria emotiva è considerato dagli scienziati un sistema a circuito aperto; ad esempio il sistema circolatorio di chi sta accanto, che è un circuito chiuso, non ha il benché minimo impatto sul nostro. La regolazione di un circuito aperto, invece, dipende in larga misura da influenze esterne. In altre parole, la nostra stabilità emotiva dipende dalle nostre relazioni con gli altri, infatti cosi si attivano i meccanismi di soccorso emozionale che spingono, per esempio, una madre a tranquillizzare il proprio neonato che piange. La continua interazione dei circuiti limbici tra i membri di un gruppo crea una sorta di mix emozionale a cui ognuno aggiunge il proprio particolare aroma. Ma è sempre il leader (che nel nostro caso è il Maestro di Karate) a dare il tocco finale, perché gli occhi sono puntati su di lui, diventando così una fonte di spunti emotivi ed influenzando gli stati d’animo del gruppo che propagano riverberandosi sul clima emotivo. L’impatto   di un insegnante, in particolare di arti marziali, va ben al di là della semplice sfera verbale poiché utilizza necessariamente il linguaggio corporeo in un contesto spesso molto motivante per i praticanti. Le emozioni negative (specialmente l’ansia, il senso di inutilità o l’irritazione) costituiscono un potente fattore di disturbo all’ apprendimento di qualsiasi cosa, poiché “sequestrano” l’attenzione. Quando abbiamo uno stato d’animo positivo, esso agisce come un lubrificante sugli ingranaggi mentali rendendoli più efficienti, migliorando la nostra capacità di comprendere le informazioni e di utilizzare le regole decisionali in nostro possesso allo scopo di ottimizzare le nostre prestazioni psico – fisiche.

 Diverse ricerche hanno dimostrato che un atteggiamento ottimista ci predispone ad affrontare la vita in una luce positiva, infondendo maggiore fiducia nelle nostre capacità, aumentando così le possibilità di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, accrescendo la creatività, le nostre abilità decisionali e ci rende più disponibili ad aiutare gli altri. Nessuna meraviglia, quindi, se l’umorismo e la disponibilità al sorriso occupano un posto importante fra gli attrezzi del mestiere di un insegnante, anche quando il contenuto dell’insegnamento è il Karate dove è fondamentale l’aspetto disciplinare e di concentrazione psico- fisica. Un ottimo metodo didattico che sintetizza i concetti espressi fino ad ora è quello che prende spunto dal “Baudismo” (termine che proviene dalle capacità mediatiche del famoso conduttore televisivo di proporre un continuo alternarsi di argomenti seriosi e di umorismo allo scopo di tenere sempre alto l’interesse dell’ascoltatore); tale metodologia è molto efficace soprattutto con i bambini. L’intelligenza emotiva è stata già da parecchi anni inerita nei programmi scolastici di talune scuole degli Stati Uniti con una buona ricaduta sul quoziente emotivo (QE) monitorato dai grandi specialisti.

GINO FAZZIO 

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