Servio Tullio, il sesto re
Di origine etrusca come il suo predecessore il nome ne tradisce le umili origini, nacque infatti schiavo di guerra e prestò servizio presso la residenza del re.
La leggenda narra che da bambino in culla una fiamma apparve sopra la sua testa, presagio di grandezza.
Salì al trono restandovi per 48 anni grazie alla miglia di Tarquinio Prisco che, riferito al popolo della congiura mossa ai danni del re da parte dei figli di Anco Marzio, era stato proprio Tarquinio ad indicare Servio Tullio come suo successore.
È il re che attua senza dubbio le riforme più profonde che agiranno sul tessuto sociale di Roma e ne definiranno i caratteri che resteranno stabilmente e la caratterizzeranno anche nelle epoche successive.
Innanzi tutto divide la popolazione in classi sociali e nasce la classe della plebe. I cittadini vengono suddivisi non solo per privilegi di nascita ma anche per arti, mestieri, patrimonio.
Questo consente di far subentrare nell’ esercito anche gli appartenenti alle classi sociali più umili con l’ intento di ingrandirne la quantità degli uomini armati.
Fino ad allora Roma contava una sola legione composta da 3000 soldati chiamata Romulea. Viene fatto il primo censimento e Roma conta circa 83.000 cittadini tra città e province, i popoli che ne fanno parte smettono di essere classificati per tribù ma vengono suddivisi in regioni.
Sul campo urbanistico viene costruito il tempio di Diana sull’ Aventino e il tempio di Mater Matuta e il tempio della Dea Fortuna sul foro Boario. Roma diviene quindi anche un grande centro religioso.
Vengono inoltre annessi altri tre colli ,Viminale, Quirinale ed Esquilino, ampliate le mura e costruito un fossato .
L’ imperatore Claudio lo citerà nel 48 d.C. In un discorso tenutosi in senato appellandolo come: sovrano che governò recando allo Stato grande profitto. La sua morte avviene per tradimento della figlia che vuole far accedere al trono suo marito, Lucio Tarquinio.
Il re viene gettato dalle scale di un tempio dal genero dopo una accesa discussione ma non muore, mentre scappa per strada verrà investito da un carro lanciato al galoppo guidato proprio da sua figlia. Il successore passerà alla storia come Tarquinio il superbo e con lui si chiude la stagione dei re e Roma diventerà una repubblica.
Il successore passerà alla storia come Tarquinio il superbo e con lui si chiude la stagione dei re e Roma diventerà una repubblica.