Pirri ed i suoi “passi”, al Castello Maniace di Siracusa una mostra che colora di inedito la storia.
Un viaggio onirico, un’esperienza estraniante ed affascinante.
Al Castello Maniace di Siracusa, espressione di potere e forza, circondato da uno specchio di acqua senza confini, troviamo una bellissima installazione di Alfredo Pirri, classe 1957.
“Passi” è un gioco di specchi che rimanda all’esterno per rinforzare la suggestione del mare e dare una nuova prospettiva all’esistente.
Una pavimentazione lastricata di specchi che riflette e sdoppia la realtà, interagendo con il pubblico che è letteralmente parte integrante dell’installazione, come immagine riflessa e come peso che muta l’esistente.
Gli specchi cambiano perché si spezzano per generare nuovi frammenti di vita, la memoria e la luce diventano elementi costruttivi del reale, inteso nella sua accezione più completa.
Sfere colorate, quasi fossero meteoriti e proiettili in pietra, quelli delle catapulte, suggellano l’impressione di trovarsi in un’altra dimensione, in un non luogo che è cullato da un contesto solido e secolare.
Tra presente, futuro e passato, lo spettatore vive la sua esperienza di visita con sorpresa e meraviglia.
Alfredo Pirri ha inaugurato questa installazione nel 2003, alla Certosa di San Lorenzo a Salerno e da allora ha trasportato questa innovativa idea di spazio in contesti molto diversi.
Dal museo Novecento a Firenze a siti archeologici o industriali, “Passi” racconta un progetto che come la maggior parte delle opere di arte contemporanea è per definizione in divenire, un working in progress che collabora con i fruitori per diventare sempre e comunque altro da sé.
“Passi” è un cammino di esplorazione, un perdersi per ritrovarsi diversi, assecondando la luce ed il ricordo di ciò che siamo stati.