Antonella Ruggiero e Coro Lirico Siciliano -“Contaminazioni” tra pop e lirica.
Alla Villa Bellini di Catania dopo venticinque anni ritornano i concerti di lirica, stavolta in chiave diversa. Una contaminazione di generi che ha entusiasmato il Coro Lirico Siciliano e i grandi artisti del Pop.
Il Maestro Francesco Costa ha dichiarato : “La Sicilia è una terra che può dare molto, ma bisogna adottare la politica del fare”. Un fare che con tenacia ha portato il Coro Lirico Siciliano a successi importanti anche all’estero.
L’esperimento con la straordinaria Antonella Ruggiero è stato molto delicato. Voci e suoni strumentali incredibili , in armonia con il contesto naturale della Villa Bellini, hanno reso davvero magico il concerto. Una carezza al cuore e all’anima.
Quarantacinque anni di carriera brillante, sempre pronta a viaggiare e a conoscere nuove realtà musicali e culture, fanno di Antonella un modello per i giovani, a cui dà il consiglio di non avere fretta di raggiungere il successo e non lasciarsi condizionare dalle mode o dall’apparire. Occorre circondarsi da persone che hanno energie positive e allontanare quelle che disturbano il lavoro e la carriera.
Alla base del suo successo c’è una costante ricerca ed esperimenti di nuovi generi, la sua voce si adatta benissimo alla musica pop , jazz, soul, musica sacra. Quest’ultima rappresenta il suo viaggio interiore, cantare in luoghi sacri , come chiese e cattedrali, dove la gente va a pregare o comunque rivolgersi all’Assoluto , è certamente una emozione forte.
Quando nel 1996 ritorna a cantare da solista, dopo quasi sette anni di ritiro dalle scene e dopo i quattordici anni di collaborazione con i Matia Bazar di cui è stata fondatrice nel 1975, ha voluto aprirsi al suo pubblico con un bagaglio musicale rinnovato. Sin da piccola, i suoi genitori l’hanno circondata di “buona musica , che veniva dal passato, dalla radio degli anni ‘20, ‘ 30, ‘40, dalle musiche popolari dai cori della Sat ovvero gli alpini” e ha deciso di frequentare tutte queste musiche che avevano dei contenuti umani e artistici molto profondi, ed è così che si propone nella sua veste da solista.
Molto costruttiva per lei è stata l’esperienza nei teatri, dove l’approccio, anche quello mentale, è totalmente diverso dai “luoghi di cemento senza anima e senza storia”. Il teatro è un tempio della musica e ha anch’esso un valore sacro.
Un altro segreto del suo successo?
Vivere con semplicità, di buona musica e cose semplici. È stato anche il segreto del suo matrimonio con Roberto Colombo.
Valeria Barbagllo