“Dio e la permissione del Male”

Rigoletto, Teatro alla Scala Milano, settembre 2019

Dal 2 al 20 settembre 2019 il Teatro alla Scala di Milano mette in scena Rigoletto, melodramma in tre atti di Giuseppe Verdi e libretto di Francesco Maria Piave ispirato dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse, con la direzione di DANIEL OREN, regia di GILBERT DEFLO, e LEO NUCCI nella parte di Rigoletto.
Il capolavoro verdiano si conclude con uno sconsolato Rigoletto che sul cadavere della figlia intona “Gilda! mia Gilda! è morta!.. Ah! la maledizione!”. Così che la scena finale apre la riflessione intorno alla “innocenza assoluta di Dio”.
Scrive Jacques Maritain: “in Dio non c’è l’idea del Male, perché le idee di Dio sono creatrici o fattrici, e il male è un non-essere. Ciò significa che Dio conosce certamente il male, ma non come qualcosa di cui egli avrebbe avuto l’idea. Da sé egli conosce il male soltanto come possibile, mediante la sua scienza di semplice intelligenza. Dio non è in nessuna misura l’inventore del male che la creatura compie, non ha in nessun grado e sotto nessun punto di vista l’iniziativa dell’errore; perché il progetto iniziale dei peccati, dei delitti, delle abominazioni è richiesto dallo sviluppo del dramma o dal romanzo immaginato da un uomo, ma nella Sua opera esse provengono dalle improvvisazioni nella linea del nulla degli esistenti creati padroni delle loro azioni ai quali egli lascia campo libero perché è un autore di una potenza e di una saggezza infinite, capace nel suo Istante eterno di modellare, foggiare e ordinare tutto in una volta sola, tenendo conto di tutto ciò che avviene in ogni momento di tempo nelle volontà create, e traendo dai mali, che permette senza averli voluti, dei beni incomparabilmente più grandi. Ecco l’innocenza assoluta di Dio”.
Foto dalla produzione del Teatro alla Scala di Milano di Rigoletto, di Giuseppe Verdi. Credit Brescia&Amisano

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