Il Popolo Italiano ha fame! La UE aveva già decretato la morte di Grecia e Italia

Per comprendere la gravità del disagio sociale che sta attraversando l’Italia, conseguente le misure necessariamente poste in essere per contenere il contagio da virus COVID-19, basti citare le dichiarazioni rese oggi da Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana: “Sempre più evidente è il rischio che le mafie approfittino della situazione utilizzando la loro liquidità per costruire un vero e proprio welfare criminale tra usura e corruzione. Anche gettando benzina sul fuoco della disperazione”.
C’era chi decideva la strategia della immunità di gruppo, favorendo il contagio della popolazione, anziché l’isolamento. Poi si sono arresi all’evidenza, constatando che questo virus è peggiore del previsto. L’ultima rimasta ad applicare questa strategia inadatta è l’Olanda, che per inciso è nella UE.
La UE aveva già decretato la morte di Grecia e Italia, ridotte a pattumiera delle Ong. Come al solito, gli stati forti la fanno da padroni: non hanno informato tempestivamente gli alleati, per quanto invece sapevano della epidemia e ne abbiano favorito la diffusione. Segue la Spagna tra le vittime programmate, da tempo critica contro la UE e con la Sinistra neocon in difficoltà. Non si tratta tanto di toppare nelle previsioni, quanto di scaricare sul vicino ignaro le rogne, scommettendo sulla immunità di gregge… Bella Unione! La cosa veramente gravissima è che la BCE si sia comprata l’intera sedicente Sinistra a scampoli, andrebbero inquisiti con accertamenti patrimoniali.
Proprio nelle situazioni difficili la ragione deve farci lume. Bisogna premere per mettere al bando le sperimentazioni batteriologiche e chimiche. Guarda il danno ora: i laboratori militari sono fogne che hanno tutti, e la fuga di agenti patogeni è una costante. Strategicamente la Russia è la grande attaccata eppure di sponda sta salvando la pace nel Mondo, con i missili NATO a 5 minuti da Mosca e una frontiera caldissima che va dal cuore della Europa alla Siria. Mentre la NATO ha lanciato le primavere colorate e ha fatto di tutto e di più per accampare pretesti a una guerra di aggressione, muovendo il terrorismo islamico contro i suoi stessi abitanti e creando blocchi e tragedie. Vedi le armi di sterminio di massa. La NATO non ci conviene; considerato che l’Europa fa da materasso e gli USA hanno le riserve strategiche sicure a casa loro, l’ipotesi di una guerra preventiva non sarà mai da escludere. Ma è utopico decidere di uscire dalla NATO di punto in bianco senza temere ritorsioni. L’uscita dalla NATO dev’essere per forza molto manovrata e ragionata, sorretta da adeguate garanzie.
La UE infame si è comportata peggio della Cina considerati i vincoli di alleanza con gli altri membri della Unione, contribuendo fattivamente col silenzio alla diffusione del contagio. Si muore sempre in un quadro clinico complesso, ma il Coronavirus non è certo una invenzione della Informazione, visto che le cifre crescono e le vittime eccellenti pure. Logica vorrebbe che si chiudessero i porti, anziché inondare la Grecia che ha già accumulato molti torti e danni da Bruxelles.
Chi svilupperà il vaccino avrà in suo potere il Mondo. La ricerca funziona così.
Attaccare il governo cinese? La verità non è una opinione, e la logica bipolare è uno strumento per il controllo delle masse: bisogna diffidare e avere il coraggio di fare le domande, anche se la verità spaventa.
Degli USA egualmente non c’è da fidarsi, poiché controllano la Informazione in modo più raffinato dei Cinesi. Ricordo la campagna elettorale di Obama, in cui tutti i contendenti recitavano dal copione la stessa commedia. Nemmeno i lapsus erano casuali. Legittimo domandarci chi fosse in cabina di regia e chi regge invece oggi Trump. Ma i compagni “duri e puri” scambiano la Informazione con la più sfacciata e univoca propaganda, cosicché i Cinesi sono buoni.
Bisogna lasciare la mente il più possibile vuota da pregiudizi, per essere obbiettivi. E per quanto riguarda la politica, se non si può fare a meno di sbagliare, avere il coraggio di fare le scelte meno ingiuste per il bene comune.