Il Sale
Il Sale; Esalta i Sapori, Conserva gli Alimenti, Racconta Storie.
Il Sale (Cloruro di Sodio) è un elemento conosciuto ed usato dall’uomo fin dal Neolitico.
Quando l’uomo da Cercatore-Raccoglitore si è trasformato in Allevatore-Agricoltore ha avuto la necessità di conservare i cibi oltre il loro periodo biologico.
Il sale è così diventato il primo “Frigorifero” dell’umanità.
Con l’aiuto del sale, l’uomo, ha iniziato a trattare le carni (Salumi), a cuocere il latte (Formaggi), e conservare le verdure (Salamoia).
Successivamente l’uomo ha iniziato ad usarlo anche come ingrediente aggiuntivo nella preparazione del cibo.
In natura, il Sale, è presente maggiormente nell’acqua del Mare ma, si trova anche sulla terraferma, nelle cave di sale e nelle cosi dette Saline.
Il Sale ottenuto dall’acqua del mare è chiamato Sale Marino
Il Sale Estratto dalle miniere e dalle cave è definito Salgemma
Il Cloruro di Sodio è essenziale per la vita sulla terra.
Basti pensare che la famosa soluzione fisiologica che si usa per aiutare chi è disidratato non è altro che Acqua a cui viene aggiunto lo 0,9% di Sale.
Il consumo eccessivo di sale è dannoso per l’uomo, la quantità giornaliera consigliata è di
5 grammi
In Cucina il Sale è uno degli elementi imprescindibili per la buona riuscita di quasi tutte le preparazioni.
La sua capacità di esaltare la sapidità dei cibi lo rende un prezioso dei cuochi.
Nella storia dell’Uomo, il sale è stato, spesso, il casus-belli di guerre, rivolte e ripicche.
Omero lo definiva “La Sostanza Divina” per i Romani era “L’Oro Bianco”, Plinio il Vecchio diceva che niente è più utile del Sole e del Sale.
Proprio in epoca romana l’uso del sale aumentò notevolmente e di conseguenza anche la richiesta, al punto che furono create nuove strade per favorire l’esportazione di questo prezioso elemento.
La più famosa di queste strade che serviva ad unire le saline di Ostia alle città dell’Italia centrale è chiamata ancora oggi Via Salaria.
Il valore del sale era talmente alto che, i lavoratori delle Saline erano pagati con il sale stesso, da li la parola Salario.
Sul finire del ‘300 in Piemonte, nelle valli del Monregalese, ci fu un insurrezione contro i Savoia, nei possessori delle valli, che avevano imposto una tassa sul sale.
All’epoca delle Repubbliche Marinare, i conflitti fra le città di Genova e di Venezia scaturivano proprio dalla volontà di entrambe di controllare il commercio del Sale.
Fra le ripicche storiche legate al Sale è d’obbligo ricordare quella fra Pisani e Fiorentini, con i primi che esigevano gabelle che i secondi non volevano pagare e che piuttosto che cedere hanno iniziato a produrre pane senza aggiunta di sale, il famoso Pane Sciocco è nato cosi.
Una leggenda molto simile, però qui i contendenti erano da un lato il Papa e dall’altro la città di Perugia, sembrerebbe essere all’origine della nascita del Pane Sciapo Umbro.
I conflitti legati al Sale non sono un esclusiva italiana, la marcia guidata da Gandhi nel 1930, per chiedere l’abolizione della tassa imposta era detta Marcia del Sale.
La tassa sull’importazione del sale è stata abolita solo nel 1975.
Chi ha superato gli anta, si ricorda sicuramente che fino a pochi anni fa il sale si acquistava solo in Tabaccheria che era infatti chiamata Sali e Tabacchi, poichè entrambi erano prodotti di monopolio assoluto da parte dello stato.
Al Sale sono legate anche Superstizioni.
La prima e più importante ritiene che, far cadere il sale sia presagio di sventura.
Probabilmente tale credenza nasce dal fatto che una volta caduto, il sale, fosse inutilizzabile e dato l’alto valore dello stesso, l’accaduto rappresentava già di per se una sventura.
La seconda riguarda il malocchio, il sale in aggiunta con l’olio veniva usato in un rituale per allontanare le forze maligne.
Curiosità, la quantità di sale presente nell’acqua di mare è di 29 grammi per litro d’acqua.
Il sale ha tantissimi impieghi, oltre quello alimentare, pertanto si è resa necessaria la creazione di un Sale Industriale, da poter vendere a prezzo contenuto.
Lo si è fatto addizionando il sale con una sostanza tossica in modo che non possa essere usato per scopi alimentari.
La stessa cosa è stata fatta con l’Alcool Etilico.
Per poterlo vendere a prezzo accessibile alle industrie che lo impiegano per realizzare prodotti non destinati all’ingestione umana, l’Alcool, viene addizionato con una sostanza colorante e tossica creando l’Alcool Denaturato, venduto senza l’aggiunta delle accise riservate a quello Etilico.
Il Sale è stato ed è protagonista anche nei credi e nei Riti Religiosi.
Di Sale era anche la statua in cui si trasformò la moglie di Lot, colpevole di essersi voltata durante la fuga da Sodoma.
Nel Vangelo Gesù raccomanda ai discepoli di essere “ il Sale della Terra ”,
Nell’Antico Testamento lo si associa alla saggezza ed all’incorruttibilità,
Nella religione Ebraica è segno di unità e fratellanza,
Gli Antichi Egizi lo impiegavano nel processo di mummificazione,
I Maya lo ritenevano medicamentoso,
I Greci e i Romani lo usavano nei sacrifici agli Dei.
Il commercio del sale è stato cosi capillare che non esiste un monte o una valle dove non ci sia un sentiero, o una strada, chiamati la Via del Sale.
In Abruzzo, ad esempio, esiste la via Ad Salinas si ritiene che sia la strada più vecchia di quelle adibite al commercio del sale.
Si ritiene che sia stata costruita dai Sabini/Piceni, secondo il Castelli sarebbe antecedente anche ai Sabini.
Curiosamente fino al medioevo, a tavola, si era soliti non toccarlo con le dita ma, al massimo con la punta del coltello.
Le leggende legate al sale sono tantissime, molte hanno in comune la capacità del sale di allontanare invidia, il malocchio e la negatività in genere.
Fra le più curiose c’è quella che ritiene che sia sufficiente mettere tre granelli di sale grosso nel porta foglio per tenere lontana la negatività e non solo.
Per capire meglio l’importanza che l’uomo attribuisce al sale basti pensare che per definire una persona con poco buon senso si usa dire che “Ha poco sale in zucca”.
Khalil Gibran scrisse:
Il Sale deve avere qualcosa di sacro visto che lo ritroviamo nel mare e nelle nostre lacrime.