La Filosofia Della Natura

In un ecosistema stabile la vita non e’ solo sopravvivenza. Progettando bene e osservando l’evoluzione del sistema, guadagniamo tempo celebrativo e contemplativo.

Nella celebrazione possiamo far confluire miti e conoscenze importanti per le generazioni future, e con la contemplazione accedere a una comprensione più profonda e acuta delle buone pratiche (Fukuoka). Implementare e gestire un sistema naturale-o costruito-conduce inevitabilmente a uno stile di vita”rivelazionario” (consapevole), a un’esistenza piena e soddisfacente e alla percezione del proprio posto nella natura.

Il filosofo non necessariamente e’ di una qualche utilità al mondo naturale, ma il progettista o l’orticoltore apporta un beneficio diretto all’ambiente o alla società, e genera inevitabilmente un’etica e una filosofia della natura. Un buon progettista e’ alla ricerca di una comprensione profonda di ciò’ che lo circonda, e la ricerca stessa lo appaga. Progetta seguendo l’esempio della natura, acquisisce consapevolezza, prende appunti, siede a lungo nello stesso posto, osserva il comportamento del vento e la risposta dell’albero, affonda la mano nella terra per sondarne l’umidità (la terra e’ sempre più umida sul lato ombreggiato di un cespo di erba), e percepisce i meccanismi e la bellezza che lo circondano.

Imparare dalla Natura

Nel microcosmo come nel macrocosmo possiamo imparare dalla natura, e sono le migliori lezioni cui possiamo aspirare. Sono migliaia gli insegnamenti da apprendere, alcuni cosi’ ovvi che ci verrebbe voglia di darci una sberla per non averci pensato prima.
Un tale sistema esperienziale di progettazione, come principio generale e pratico, finisce per essere schiacciato da sterili modelli educativi, parchi giochi e giocattoli. La natura e’ una fonte inesauribile di informazioni, motivo in più per salvaguardarla.

Non potremmo mai permetterci un docente altrettanto o un sistema di istruzione così’ efficace, per giunta non gravato da costi o lungaggini burocratiche.