La Fondazione di Roma – Seconda Parte
Dopo aver riportato odine nella loro città natale e liberato la madre detronizzando il malvagio re Amulio, Romolo e Remo tornano nella terra dove erano cresciuti decisi a fondare una nuova città.
Intorno all‘ ansa del fiume dove era approdata la cesta che li conteneva, vi erano infatti già molti nuclei abitativi, villaggi sparsi fatti di capanne e abitati da pastori , ma che si erano dati già un ordine e regole di vita civile.
L‘ Italia era allora una terra di mezzo, contatto tra oriente europeo e terre del nord e nel corso dei secoli vi avevano trovato rifugio molte genti, esuli, rifugiati, dissidenti, fuggiaschi.
Inoltre il Tevere era un fiume navigabile fino al mare e Romolo e Remo individuarono in quel luogo del Lazio una posizione favorevole per la fondazione di una nuova città.
Solo uno dei due però potrà diventarne il re. Così ce lo racconta Tito Livio: Essendo i due gemelli non potè essere applicato il diritto spettante al fratello maggiore.
Decisero quindi di affidare la scelta agli dei propizi di quella terra con il rito degli uccelli augurali.
Romolo prese posizione sul colle Palatino, Remo sull’ Aventino. Dodici avvoltoi scorse nel cielo il primo, sei il secondo e così gli dei scelsero Romolo come fondatore della città.
Così il 21 aprile dell’ anno 753 a.c. prende atto la fondazione della città vera e propria che comincia di mattina presto e con un buon auspicio, Romolo infatti lancia un’ asta che conficcatosi sul suolo del colle Palatino mette le fronde e germoglia, gli auguri avevano avuto ragione e gli dei erano dalla sua parte, quello sarebbe stato il centro della nuova città.
Poi Romolo scavò una fossa circolare dove vi fu collocato dentro tutto ciò che necessitata ad una città e tutto ciò che natura produce, Romolo allora invitò tutti i presenti a chiudere la fossa con una manciata di terra proveniente dal proprio paese natale e la terra di ogni popolo venne mescolata assieme nel richiudere il tutto, questo scrive Plutarco in: Vita di Romolo.
Così nasce Roma , con tutti i presenti alla cerimonia che mescolano terra proveniente da ogni parte del mediterraneo in un atto unico che li rende tutti partecipi e co fondatori della città.
Romolo innalzerà un altare sopra quella fossa e poi passerà alla fase successiva , la costruzione delle mura cittadine tracciando il Sulcus Primigenius ed è quello che vedremo settimana prossima…