La Percoca nel vino, il Bellini dei Nonni

La bella stagione è arrivata.

Sono seduto in giardino all’ombra di un gelso ed il frinire di una cicala in lontananza fa partire la giostra dei ricordi.La memoria mi riporta alle giornate estive di quando ero bambino.

D’estate, quando la scuola finiva, dalla città si partiva per andare a trovare i nonni al paese.

Li si ritrovavano gli amici con cui si vivevano mille avventure, i cui ricordi avrebbero aiutato a superare le noiose giornate invernali.

Quanti ricordi, che si rincorrono.

Vedo mio nonno, compiere un operazione che si ripeteva tutte le mattine d’estate.

Prima di uscire per andare a lavorare, prendeva una percoca, la lavava e come in un rito pagano, la tagliava a fette e la metteva a macerare in una brocca con il vino nero, il vino rosso a quell’epoca esisteva solo al di là del Garigliano, riponeva la brocca in fresco e la lasciava li per tutto il giorno.

La sera quando cenava, pasteggiava bevendo il vino ed a fine pasto mangiava le fette di percoca come dolce.

Ricordo ancora la sua faccia soddisfatta mentre ripescava e gustava le fette di frutta, pregne di vino.

Questa era ed è una pratica molto in voga in tutto il sud Italia.

Anche in alcune regioni del nord esiste una pratica del genere, anche se di solito usano delle pesche poco più che acerbe, perché, le percoche sono tipiche del sud.

Quando ho iniziato a lavorare nella ristorazione, ho scoperto un mondo affascinante, preparazioni da mille e una notte, cibi raffinati, bevande ricercate. Presentazioni scenografiche e tante altre cose che lasciavano a bocca aperta i commensali.

Fra le tante cose ci sono i cocktails.

Tutti li conosciamo, sono elaborate preparazioni, soprattutto a base alcolica, servite in modo impeccabile, in bicchieri preposti.

Fra i tanti cocktails visti, uno in particolare ha colpito la mia attenzione. Il Bellini.

Lo ha inventato Giuseppe Cipriani al “Harry’s Bar” di Venezia nel 1948.

Il Bellini è un cocktail preparato con polpa di pesca bianca appena schiacciata e prosecco.

Ha una disciplinare molto rigida, appartiene ai cocktails IBA,va servito esclusivamente in Flute.

Essendo molto famoso e diffuso, oramai ,in tutto il mondo, ha diverse varianti, tutte codificate. È stato ed è il cocktail preferito di tantissimi vip. Fra i suoi più grandi estimatori ci sono Hemingway, l’avvocato Agnelli, Orson Welles.

Il successo di questo cocktail è stato talmente grande da convincere un commerciante francese ad istituire una rotta commerciale fra Venezia e New York per trasportare polpa di pesche bianche.

Lavoro nella ristorazione da oltre trenta anni e ogni volta che ho visto un barman preparare e servire un Bellini mi sono ritrovato a ripensare a mio nonno che si preparava la percoca nel vino.

Devo dire che, ad oggi, non visto l’espressione soddisfatta di mio nonno sulla faccia di tutti nessuno dei bevitori di Bellini che ho incrociato.

Probabilmente la percoca nel vino è qualcosa che va oltre il lusso e lo sfarzo,

La percoca nel vino è una carezza all’anima.

Ciao Nonno.

Giorgio Ruggiu

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