LETTERA A GESÙ BAMBINO

Caro Gesù Bambino, scusa se ti parlo sottovoce nell’ora fonda della notte, qualcuno sentirà ciò che ho da dirti, in verità ho voglia di un bel dialogo con te, anche perché ho cose importanti da dirti, a te lo posso dire che sei “bambino” e sai perdonare.

 E’ una gran bella cosa ritornare bambini. Noi esseri umani, giovani o anziani spesso torniamo bambini, specialmente quando siamo nelle braccia di una donna, immaginando di essere nelle braccia della mamma, è come volare tra le nuvole. Purtroppo, come tante altre cose belle di questa vita, noi, esseri umani ne smarriamo il senso e il gusto. In questo tempo di crisi culturale non riesco ad immaginare com’è la vita dei santi nel regno dei cieli.

Crescere è certamente giusto ed è un bene, d’altronde lo si dice anche di te, che crescevi in età e sapienza, ma sta proprio qui il problema della questione: si tratta veramente di crescere in età e in sapienza noi di questo mondo? Da buon cristiano mi pongo questo problema e avverto che debba essere una mia principale ansia di uomo, detto in senso generale, i piccoli della mia associazione che i genitori mi hanno affidato stanno crescendo in età e sapienza? Che crescano in età, beh, quella mi pare che sia un’evidenza, ma il loro cuore matura il gusto per la vita? visto le devianze in espansione? La loro intelligenza assume il sapore del vero senso delle cose? Ecco, mi ritrovo a vegliare e a vigilare su questa preoccupazione in nome di quella verità che la chiesa di Gesù insegna, stimola a vegliare tra gli uomini e le donne, tra i piccoli e i grandi.

Senti, Gesù bambino, ti racconto un fatto… Qualche giorno fa, durante le feste natalizie, mi son ritrovato a parlare con dei bambini grandicelli che conoscevo e ho tentato di comunicare loro una verità bella che, credo possa contribuire a farli crescere in sapienza. “Ho detto loro che Babbo Natale è veramente esistito, ma non così come loro lo hanno conosciuto, cioè come una funzione di mercato – appare sempre in tv insieme a qualcosa che devi comprare, sia un panettone o una bicicletta  per “portare” in regalo che i genitori devono però acquistare. Questo Babbo Natale è un personaggio immaginario, anche bello, che però sa solo portare regali ai soliti bambini privilegiati, discriminando i bambini poveri, non solo quelli vicini a noi, manche a quelli lontani dell’Italia.

Il “vero Babbo Natale”, invece, ha avuto un nome e un cognome: è il papà e la mamma. Sì, veramente un Babbo Natale, nel senso che quel santo benefattore è stato oppure è per davvero un babbo, cioè un padre che ha fatto fare esperienza del dono gratuito ai piccoli, ai più fragili, consegnando loro quella gioia e quella pace che solo il tuo Natale, Gesù, riesce a realizzare.

Ma sai, Gesù, anche i grandi in questo senso mi preoccupano, perché riescono a trattare persino te come trattano Babbo Natale: tu stesso, per tanti di loro, sei diventato un personaggio, una ricorrenza per la grande abbuffata, scambio di regali, anche di lusso, una bella idea commerciale scalda cuori. Ma dimmi Gesù, posso dire che sei venuto al mondo in persona, in carne e ossa? Ho diritto a dire che allo specchio di te ogni falsità si dissolve e ogni bella realtà risplende? E che c’è di più bello della vita, della mia vita, della vita di ogni uomo, di ogni persona che vivendo entra in relazione con gli altri, sicuro che, in amore si scopre il fratello o la sorella e con la potenza del tuo Spirito dilata gli spazi del paradiso.

Gesù bambino ti chiedo: fa’ che ogni essere umano viva del tuo amore «questo cattolicesimo stanco e degradato nelle forme della convenzione e della devozione senza fede» non abbiano a impedire ai bambini di venire da te

Gesù, bambino tra i bambini, devo anche chiederti scusa a nome di tanti, oserei dire a nome di tutti coloro che ogni qual volta non abbiamo avuto grande rispetto e riguardo per i bambini, per la loro intelligenza, per il loro diritto di crescere serenamente e diventare grandi. Perdona per ogni minimo gesto avverso alla loro integrale purezza, alla loro connaturale libertà.

Sai Gesù, scrivendoti questa lettera mi sento anche io un po’ bambino. E come bambino pure io mi attendo qualche dono: ma da te in persona! Da te che sei il volto del Babbo, il volto del Padre; da te che sei il vero Natale! Chissà, magari anch’io riuscirò a donare, con cuore di padre, quei doni che dal tuo Natale ricevo.

Carmelo Santangelo

Un pensiero riguardo “LETTERA A GESÙ BAMBINO

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    7 Gennaio 2022 in 19:08
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    Bravo come sempre, incisivo e coinvolgente.

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