IL GIORNO DELLA MEMORIA 27 GENNAIO LA SHOAH. È UNO DEGLI EPISODI PIÙ TRISTI DELLA STORIA DELL’UMANITÀ

Si conta che siano stati circa 6 milioni i soli ebrei uccisi in questo massacro: dei pochi che, le testimonianze degli ex prigionieri, insieme ai resti ritrovati all’interno dei campi – vestiti, beni personali, capelli – servono a mantenere vivo il ricordo di quell’orrore, e a dimostrare che sia realmente avvenuto. L’inizio della Shoah, ovvero l’Olocausto degli ebrei, inizia con le prime discriminazioni verso il popolo ebraico, subito dopo l’ascesa al potere in germania da parte di Hitler, orientata in primis a risollevare l’economia tedesca dalla crisi che si era avuta con la Prima guerra mondiale. A questa segue l’espansione del potere nel resto d’Europa, per creare uno stato forte e identitario, “il terzo reich”. Le successive leggi di Norimberga del 1935, messe in campo da Hitler, esasperano la censura degli oppositori e creano forti discriminazioni nei confronti di determinate categorie di persone.
Oltre agli ebrei, ad essere colpiti dalle leggi – recepite poi in Italia dalle leggi razziali del ’38 – sono omosessuali, rom, disabili e dissidenti.

 campi di concentramento o lager, dei luoghi di reclusione nati fondamentalmente per la detenzione di  prigionieri abili al lavoro. Se le condizioni di vita nei campi sono infatti terribili – la principale testimonianza ci viene da primo Levi in Se questo è un uomo – e da altri sopravvissuti, è altrettanto vero che i prigionieri vengono costretti a lavorare in modo inumano,

Non tutti i campi sono uguali: se alcuni sono veri e propri campi di lavoro, alcuni vengono adattati allo sterminio sistematico dei prigionieri inadatti al lavoro. Tra questi c’è Auschwitz, probabilmente uno dei più famosi, dove vengono installati forni crematori e camere a gas. I cancelli di Auschwitz sono stati aperti il 27 gennaio 1945, data ancora oggi ricordata grazie all’istituzione del Giorno della Memoria.

Poesia

dai racconti di Liliana Segre,

nelle scuole di ogni ordine e grado,

 in tutta Italia, nei Circoli ed associazioni .

LILIANA SEGRE

è una politica, superstite dell’Olocausto

e testimone attiva della Shoah italiana,

donna straordinaria per le sue battaglie,

il contrasto dei fenomeni di intolleranza, al

razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio

 ed alla violenza.

Liliana Segre, è al limite delle sue forze, noi vorremmo

continuare le sue battaglie senza fine.

AUSCHWITZ

di Carmelo Santangelo

Rastrellati eravamo in tanti,

prigionieri di un regime.

Oh! Dio Santo, Andrem per Lui?,

 inermi sul carroccio di legno,

si udiva ferro su ferro le rotaie

 vanno verso la frontiera alpina

sui destini dell’umana gente,

silenzioso grido per la difesa alla vita.

Fontane di sangue, e gelo della speranza.

Innocenti, urlavamo tutti in coro.

Libertà! il grido delle nostre piaghe,

bagnano di lacrime le  fredde strade,

scalzi il camminar verso quell’inferno.

Su quelle terre dove amore e pianto,

come cani picchiati, a forza deportati.

Pietà! si udiva una voce tra noi, sotto

la pioggia, laggiù, batteva un no

dentro di noi, un No alla morte per

non uscire cenere da quelle fornaci.

Libertà! l’abbiam difesa in campo

più che la vita, come a gran fede;

meglio che il diritto, come sacro dovere:

libertà per noi, fu la lotta, e pur d’altri.

Chè né è d’uno, se non è di tutti?

Una scritta grande ben evidenziata

apparve “Il lavoro vi renderà liberi”

A scavare la nostra stessa sepoltura,

poveri cristi, l’ora nostra c’è già,

sarà la croce che porteremo in alto.

Usciva di continuo un lezzo di morte,

si aspettava rassegnati il nostro turno.

 Tanti uomini e donne spinte a forza

fuori dalle celle, messi con le spalle al

muro del tiro a segno, soffocate grida

urlando: misericordia di Dio! Con

 l’acqua in bocca e lacrime di ghiaccio.

Scheletro fummo sotto le docce a gas.

Legna per una fucina immensa,

Tu, degno soldato, obbediente dei crimini

nazisti, non ribellarti, racconterai

conforme la nostra storia,

o sarai pure tu cenere d’Auschwitz,

croce d’onore o medaglia di omertà.

Carmelo Santangelo

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