LE DUE FACCE DEL VIVERE

“Prima o poi arriva un momento in cui devi scegliere tra la vita e la finzione, le due cose sono vicinissime, ma non si incontrano mai”. È con una affermazione tratta dal film “The Words” che la domanda, anzi le domande, sorgono spontanee; quando comprendiamo di star vivendo veramente e quando invece fingiamo? Perché fingiamo? Quando è il momento di smettere? Delle domande che, per quanto possano essere scontate, non ci poniamo se non con l’aiuto di un input che ci faccia riflettere, questo perché la società di oggi è abituata a fingere. Ma siamo sicuri che questa sia solo prerogativa della comunità odierna? Facciamo un passo indietro; dai prodi cavalieri medievali che fingono a sé stessi di non temere nulla per mostrarsi valorosi; alle amicizie dalle quali ricaviamo solo il nostro utile, fino alla finzione di apparire ricchi ed in amorevole accordo con i nostri mariti, come accadde alla protagonista del noto romanzo flaubertiano “Madame Bovary”. Attraverso questo elenco, che potrebbe protrarsi ancora e ancora, è possibile capire quanto tutto ciò sia attuale, quanto tutto ciò faccia parte della nostra vita di ogni giorno, a volte fingiamo senza accorgerci di nulla e allora forse aveva ragione Pirandello con il sostenere che abbiamo sempre pronta una maschera da usare in accordo all’occorrenza.

Ma le prime persone delle quali dobbiamo preoccuparci non sono gli altri, bensì noi stessi, il primo grande passo è non fingere alla nostra anima per poter vivere veramente nella vita reale che ci circonda e non dentro la nostra mente che ci tiene prigionieri in un mondo disegnato dalle nostre illusioni. È nel momento in cui non comprendiamo più quel che ci circonda, nel momento in cui tutto ci appare lontano ed irraggiungibile, che dobbiamo fermarci un attimo e chiederci se stiamo vivendo veramente, perché forse, in realtà, ci siamo solo riempiti la testa di bugie alle quali abbiamo smesso di credere. Ecco che la finzione sale a galla, è lei la causa dei nostri mali e tormenti, ma è questo dolore che ci risveglia, perché la vita vissuta nella sua verità e naturalezza è un risveglio che ci fa stare bene.

Valeria Raciti 

Un pensiero riguardo “LE DUE FACCE DEL VIVERE

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    16 Luglio 2020 in 11:18
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    È con estremo piacere che noto che una ragazza di vent’anni sia in grado di esprimere concetti e pensieri tanto profondi quanto insulsi siano i tanti suoi coetanei, estranei alla realtà ed attratti solo da falsi e fuorvianti idoli. Mi rinfranca e mi dà speranza,da padre, sapere che ci sono persone ancora in grado di ragionare sulle cose del mondo e sulla realtà. È per questo che ti auguro di spargere questo seme più lontano possibile. Grazie. Pietro

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