Al palaghiaccio fino al 31 marzo la mostra Real Bodies exhibition.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

Ugo Galimberti nel suo libro il corpo dice che il corpo non si oppone a nulla, piuttosto vive in un mondo che tende a codificarlo. Giochi di potere che lo rendono strumento e non protagonista. Questa mostra di anatomia ci consente di indagare le infinite possibilità di un corpo senziente e di renderlo protagonista di un’esplorazione ammirata. Il corpo in questa mostra vince e lo fa a mani basse.

Leonardo e la sua genialità sono il mezzo che ci consente di ammirare delle riproduzioni fedeli di apparati, organi e di come la sinergica armonia dell’insieme costituisca il miracolo della vita.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

Il ciclo della vita viene scandito in fasi ed il percorso si suddivide in dieci momenti distinti che guardano sia ai meccanismi che regolano l’esistenza, che ai passaggi che conducono fino alla morte.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

Tecniche di conservazione, studio delle forme e un impatto educativo reso forte da pannelli esplicativi su alcuni potenziali pericoli, a cui tutti siamo soggetti, e di specifiche degenerazioni patogene, diventano il completamento di una bella esperienza di visita.

Lo spunto di quest’interessante documentario tridimensionale sul corpo sono proprio i disegni di Leonardo Da Vinci, il suo interesse scientifico per il mondo dell’anatomia.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

In mostra alcune riproduzioni quali la “Figura in orgasmo”, il “Vitruviano e diverse altre.
L’utilizzo del cosiddetto processo della plastinazione, un sistema di conservazione di porzioni organiche, sarà la concreta opportunità per ammirare e rendere tangibile un’osservazione diretta di ciò che solo un’indagine endoscopica, in generale, rende palese.

A completare la visita una sala RV, in cui la sensazione immersiva della scoperta, fa da corollario a quanto appena visto. L’articolazione e la mobilità scheletrica, la vita cellulare, il sangue diventano scenario di una comprensione diretta, in cui il confine fra dentro e fuori si confonde e ci confonde. In fin dei conti la realtà virtuale ha questo effetto di spaesamento e se il corpo è protagonista, perdersi dentro noi stessi diventa occasione di riflessione ed apprendimento. Ciò che suole definirsi edutainment, un apprendimento divertito e divertente.

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