Anoressia e bulimia: quando il corpo diventa un nemico.

Il corpo oggi e per alcune donne, adolescenti ma non solo, rappresenta un terreno fertile su cui costruire la propria battaglia ideologica. 

Il disordine alimentare che può sfociare in anoressia o bulimia, segna il confine fra chi usa il proprio corpo e chi ha, al contrario, del corpo rispetto. 

La veemenza con cui su internet, ma soprattutto sui social, che sia facebook, Live journal, MySpace o Tik tok, queste donne si scagliano contro coloro che tradiscono la causa, la dea anorexia che sovrasta e domina le loro menti, è uno dei tanti risvolti problematici di una società che mentalizza il corpo, senza rispettarne la normativita’ interna. 

Whattsapp è l’ultima frontiera senza censure dove le pro-ana e le pro-mia sfogano il loro rigurgito anti-vita. 

Una vita, un bios che deve soccombere sotto quella che gli inglesi definirebbero thinispiration. 

Esistono delle vere e proprie organizzazioni pro-ana e pro-mia, formule che mistificano delle sette che fanno della magrezza a tutti i costi, un vessillo irrinunciabile. 

Poco importa che anoressia e bulimia spesso significhino morte e prima di allora isolamento ed infelicità assoluta. 

La maggior parte delle vittime anoressiche e bulemiche cadono nella trappola dei social media.

I social da questo punto di vista rappresentano un non luogo ideale dove sfogarsi e manifestare il proprio pensiero e sebbene Instagram, Facebook ed il più giovane tik tok formalmente e, ove possibile, oscurando contenuti che inneggiano palesemente alla causa pro anoressia e pro bulimia, si schierino contro simili atteggiamenti, non è difficile imbattersi in vere e proprie locandine con tanto di obiettivo dichiarato sottoforma di peso da raggiungere. Le foto ( terrificanti ndr) , neanche a dirlo, sono un incipit ed un corollario imprescindibile. 

Se da una parte esistono celebrità pro-ana, dall’altra l’arte si è spesa per combattere questa piaga e a Padova, a Giugno del 2019, Vesna Pavan ha presentato un’installazione dal titolo Anorex Emblema, sculture monocrome che avevano proprio l’intenzione di evocare una presa di coscienza verso una tematica che lavora silente per distruggere le anime, attraverso i corpi. 

Sia l’anoressia, che la bulimia sono malattie corrosive,  espressione di un disagio diffuso, un disagio contemporaneo diametralmente opposto alla fame patita nei periodi funesti di guerra o in realtà meno occidentalizzate, lontano dalla propaganda della dieta mediterranea dei nostri nonni, una dieta che agli occhi di queste sette così voraci di anime, appare diabolica e sovversiva, portatrice di un benessere che è a dir poco scomodo.

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