Come Praticare lo Sport del Paracadutismo

 Il paracadutismo è uno tra gli sport più belli e spettacolari che prevede, nei praticanti, solo una buona condizione fisica generale; il mio istruttore, molti anni addietro, mi disse che il paracadutismo è uno sport adatto anche ai vecchi: infatti è necessario che i paracadutisti abbiano buoni riflessi, una discreta forma fisica e nient’altro che un po’ di coraggio. Nella nostra Sezione, dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, in Via Oberdan 31 b, vengono per iscriversi parecchi giovani( è necessario avere 17 anni) e qualche più” attempato” ragazzo. D’altra parte tra i membri del Consiglio Direttivo sono stati paracadutisti praticanti. L’aspirante paracadutista frequenta un corso di circa due mesi durante i quali impara le tecniche proprie del lancio comprendenti le manovre di base dopo l’uscita dall’aereo ed il controllo dell’avvicinamento al terreno; una moderata preparazione fisica consente che lo shock d’apertura del paracadute e l’atterraggio non siano causa di un disagio fisico. Il paracadute che viene adoperato nei primi lanci e la cui apertura è automatica, è normalmente il CMP 55, usato dalle nostre aviotruppe, messo a disposizione dalla scuola militare di Paracadutismo, e che consiste in un’ampia velatura di circa 90 mq che accompagna fino a terra il paracadutista in una lenta discesa con un atterraggio molto dolce. Dopo qualche lancio di “acclimatamento” si passa all’uso di un altro tipo di paracadute la cui sigla è 7TU; questa velatura è fornita di fenditure attraverso le quali sfugge una certa quantità d’aria per reazione, consente una certa manovrabilità. Raggiunta una buona padronanza della propria posizione in aria dopo l’uscita dall’aereo, si passa ai lanci con caduta libera, nei quali, cioè, si lascia l’aereo e dopo qualche secondo è il paracadutista a “comandare” un congegno manuale per l’apertura del paracadute. Seguendo una certa progressione che comporta esercizi sempre più complessi, si acquisisce tanta esperienza da poter passare alle velature con calotta rientrante che, fino a qualche anno addietro, erano l’aspirazione massima di ogni paracadutista, velature con gli esotici nomi di PARACOMMANDER e PAPILLON, L’evoluzione della macchina paracadute però non  si è  fermata ed oggi si “ vola” con  le nuove sofisticatissime velature a profilo alare che  consentono manovre e accuratezza di  avvicinamento a terra impressionanti, con una dolcezza di atterraggio simile al tocco di un gabbiano sulla superfice del mare: Le specialità del  paracadutismo sono la precisione in atterraggio che  consiste nel centrare un bersaglio elettronico che consente la  misurazione dei centimetri dal centro dopo un lancio da 1000metri: lo Stile che consiste nel  formare in aria durante la caduta libera una sequenza di figure nel minor tempo possibile  dopo  un lancio da 2000 metri; il lavoro relativo sequenziale che consiste in  un a serie di figure composte in aria a paracadute chiuso da squadre di 3,4,8, paracadutisti che si lancia insieme da 2000 metri: il lavoro di vela che consiste nella combinazione di diverse figure a paracadute aperto create da 3 o più paracadutisti dopo un  lancio da  2500 metri. La Sezione di Catania si avvale di una squadra di paracadutisti che si dedicano alla specialità della Precisione e che ha già riscosso qualche successo in occasione di gare nazionali. Nelle forze armate italiane fra i tanti reparti ci sono i nostri reparti della Scuola Militare di Paracadutismo e della valorosa Brigata  Paracadutisti Folgore, la Compagnia Alpini  Paracadutisti , orgoglio dell’Esercito Italiano, amati ed ammirati da popolo il quale vede in essi il fior fiore delle doti umane e civiche.

Gino Fazzio

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