Coronavirus disease 2019 (COVID-19): i meccanismi di trasmissione non sono ancora del tutto chiari

TRASMISSIONE
I meccanismi di trasmissione non sono ancora del tutto chiari; la principale via è senza dubbio quella INTERUMANA e prevalentemente tramite droplet. Il virus rilasciato dalle secrezioni respiratorie infetta un’altra persona tramite diretto contatto con le sue mucose. I droplet tipicamente non si trasmettono a più di 2 metri di distanza e non dovrebbero permanere nell’aria; tuttavia alcun ipotesi suggeriscono che tale virus possa sopravvivere a lungo nell’aria e pertanto trasmettersi a distanze anche maggiori
Un’altra rilevante fonte di contagio è tramite contatto con superfici inanimate infette, alcune evidenze suggeriscono che il virus possa sopravvivere su metalli, vetro o plastica fino a 9 giorni ma essere efficacemente inattivato dalle abituali procedure di disinfezione.
Sono state descritte trasmissioni del virus da parte di individui asintomatici o nel periodo di incubazione.
La trasmissione sembra protrarsi approssimativamente per 8 giorni dalla comparsa di sintomi. I pazienti possono continuare a presentare tampone faringeo positivo anche per settimane dopo la convalescenza, ma le colture dopo circa 8 giorni di malattia non rilevano virus vitale, a suggerire che la prolungata positività della PCR probabilmente non correli con la trasmissione clinica. Le linee guida del CDC sono vaghe nel definire per quanto tempo i pazienti debbano essere isolati, è ragionevole pensare di poter sciogliere l’isolamento dopo due RT-PCR test negativi a distanza di almeno 24 ore.
R? è il numero medio di persone che un soggetto malato è in grado di infettare. Le attuali conoscenze stimano che R? del Coronavirus-19 sia intorno a 2.5-2.9. R? riflette sia le caratteristiche del virus che il comportamento della popolazione.
INCUBAZIONE
Il periodo di incubazione è entro i 14 giorni dall’esposizione, ma la maggior parte dei casi si verifica a circa 5 giorni e il 97.5% dei soggetti ha esordio dei sintomi entro 11.5 giorni. 
SINTOMI

Attenzione a “ipossiemia silente”: è descritto lo sviluppo di insufficienza respiratoria senza percezione soggettiva di dispnea.
DECORSO
LIEVE nell’80% dei casi circa;
GRAVE (con dispnea, ipossiemia, coinvolgimento radiologico di oltre metà del parenchima polmonare) nel 15% circa;
CRITICO (insufficienza respiratoria, shock, insufficienza multiorgano) nel 5%.
MORTALITA’: 2.3%, nessuna morte nei casi non critici.
Il decorso tipico della patologia grave prevede la comparsa di dispnea dopo 6 giorni, il ricovero in ospedale dopo 8 giorni e la necessità di intubazione dopo 10.

DIAGNOSI
Si utilizza RT-PCR su tampone nasale, aspirato tracheale o lavaggio broncoalveolare.
La SPECIFICITÀ del test sembra molto elevata (anche se possono esservi falsi positivi per contaminazione, specialmente in pz asintomatici).
Non chiara invece la SENSIBILITÀ, si stima si collochi intorno a 66-80%.

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