FESTA DEI NONNI, LETTERA APERTA ALLE ISTITUZIONI LOCALI

La festa dei Nonni, che si festeggia ogni anno il 2 ottobre, a tutt’oggi non trova la massima diffusione, sono tantissimi i nipoti che dimenticano di festeggiare questa bella ricorrenza, ricca di significato affettivo e di valore umano e culturale. A buon motivo ho deciso di rivolgermi alle istituzioni degli Enti Locali, iniziando dalla mia città di Catania.

Caro Signor Sindaco, Avv. Enrico Trantino,

Ho appena letto che in molte città d’Italia la festa dei Nonni, che si festeggia il 2 ottobre, in tutti i siti culturali gli ingressi ai Musei sono gratis in compagnia dei nipoti. 

E’ semplicemente fantastico poterlo realizzare anche a Catania! Essi ci regalano Amore, saggezza, protezione e pazienza!

 In occasione di tale ricorrenza facciamo passeggiate insieme i nostri nonni con i nipoti!

“Tale evento è il dare e l’avere la riconoscenza affettiva reciproca tra la vecchia e nuova generazione, creata per unire e rafforzare l’affetto tra nonni e nipoti, con le loro diverse età, grazie a quella saggezza che solo chi ha vissuto tutta una vita può regalare a chi sta iniziando la propria: il fenomeno magico del ciclo naturale della vita”.

A tal proposito mi ritrovo la lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II agli anziani (1999):

Gli anni della nostra vita sono settanta, ottanta per i più robusti;

ma quasi tutti sono fatica, dolore… Passano presto e noi ci dileguiamo” 

Rivolgendomi agli anziani, so di parlare a persone che hanno compiuto un lungo percorso; parlo ai miei coetanei, posso comunque facilmente creare un’analogia nella mia vicenda personale. La nostra vita, cari fratelli e sorelle, è stata iscritta dalla Provvidenza in questo ventesimo secolo, che ha ricevuto una complessa eredità dal passato ed è stato testimone di onerosi e straordinari eventi.

Ho sentito il desiderio di mettermi in dialogo con voi; e lo faccio anzitutto rendendo Grazie Dio per i doni e l’abbondanza avuta sino ad oggi. Ripercorro nella memoria le tappe della mia esistenza e vedo affiorare i volti di innumerevoli persone, alcune delle quali particolarmente care: sono ricordi di eventi e vicende segnati dalla sofferenza.

Anziani di ogni lingua e cultura vi indirizzo questa lettera nell’anno che l’organizzazione delle Nazioni Unite ha voluto opportunamente dedicare agli anziani, per richiamare l’attenzione dell’intera Società sulla situazione di chi, per il peso dell’età, deve spesso affrontare molteplici e difficili problemi.

Con la presente lettera intendo soltanto esprimervi la mia vicinanza spirituale con l’animo di chi, anno dopo anno, sente crescere dentro di sé una comprensione sempre più profonda di questa fase della vita ed avverte conseguentemente il bisogno di un contatto più immediato con i suoi coetanei per ragionare di cose che sono esperienza comune, tutto ponendo sotto lo sguardo di Dio, che ci avvolge con il suo amore e con la sua provvidenza ci sostiene e ci conduce.

Carissimi fratelli e sorelle, riandare al passato per tentare una sorta di bilancio è spontaneo alla nostra età; questo sguardo retrospettivo consente una valutazione più serena e oggettiva di persone e situazioni incontrate lungo il cammino. Il passare del tempo sfuma i contorni delle vicende e ne addolcisce i risvolti dolorosi.

Al di là delle singole vicende, la riflessione che maggiormente s’impone è quella relativa al tempo che scorre inesorabile. “il tempo fugge irrimediabilmente”.

L’uomo è immerso nel tempo: in esso nasce, vive e muore.

Agata Teresa Motta

Carmelo Santangelo

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