L’arte come rimedio sicuro contro la calura estiva, presso il monumento dei caduti a San Giovanni li Cuti una mostra sull’iperrealismo e non solo.

Esposizione al buio

Il monumento ai caduti è uno spazio espositivo giovane che accoglie ben volentieri novità ed artisti emergenti, proponendo anche la possibilità di spostare l’esposizione all’aperto, per calmierare l’afa che ci affligge da giorni.

La mostra è un evento la cui fine era prevista ieri, giorno 23 luglio, ma che verrà prorogata per dare la possibilità a più concittadini e turisti curiosi di visionare questo evento dal titolo tanto esemplificativo, quanto efficace. Dualismi è il nome dell’esposizione personale di Igor Castellano.

L’orario di visita è dalle 20 alle 23.

⁸La mostra racconta le ambivalenze della natura umana, giocando con le forme e promettendo mondi fantastici fatti di rimandi a immaginari e archetipi latenti.

Racconti di inquietudini e fragilità.

FRAGILITÀ
INQUIETUDINE

Resina e silicone, stampi su sculture che vivificano la materia, rendendola pulsante.

L’autore Igor Castellani ha vissuto la sua passione come una vocazione da mettere in pratica, fin da bambino ci racconta che il suo album dei disegni era preludio per viaggi onirici che lo hanno dirottato più avanti nel mondo della scultura, dove plasmare ha significato creare, rispettando la realtà, ma in alcuni casi trasformandone l’essenza.

Il corpo diventa viatico per messaggi che si contrappongono, non per annullarsi, ma per testimoniare la propria differenza nel e dell’essere.

L’opera Untitled

 presente anche in locandina, propone un percorso mentale che riesce a trasmettere anche allo spettatore più sprovveduto quest’ ambivalenza, l’ambiguità di qualsiasi dualismo.

Gli avventori che abbiamo avuto modo di intervistare avevano età differenti e se i bambini hanno reagito per molti versi con incredulità, ma sentendo forte il senso delle contrapposizioni, adolescenti ed adulti si sono più volte soffermati sulla crudezza e sul forte impatto estetico delle opere.

Entrando nel monumento, abbiamo avuto modo di conoscere anche le opere di Luca Rosselli, oli su tela coperti da plexiglas.

Solo fotografando le opere, si avverte che, dipanandosi la fluidità opaca della plastica, il dipinto cerca di emergere.

L’autore, attraverso questi autoritratti, ha raccontato una crisi esistenziale che ha il colore plumbeo di tempi sempre più incerti.

La città, la nostra città, ha bisogno di stimoli di questa natura ed è bello vedere come tutti abbiano commentato e partecipato, proponendo la propria visione di qualcosa che fino a poco prima, per la maggior parte di loro, era del tutto sconosciuta.

D’altronde, l’arte questo fa, apre nuovi orizzonti e permette di riflettere sull’esistente e sul futuribile.

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