Retorica del gender

Retorica del gender: un giornale del mainstream titola di una ragazza allontanata dal collegio e successivamente ripudiata dalla famiglia perché gay: “mi hanno detto che non sono normale”. Quindi il messaggio nascosto è che se non sei normale nessuno ti vuole e tutti sarebbero moralmente autorizzati ad allontanarti; il messaggio nascosto è che se non sei normale lo stabiliscono gli altri e la normalità – vera o presunta – è il titolo che vale un salvacondotto per questa società di lupi. Tale frame è martellato sottotraccia dalla informazione, con molti altri messaggi che fanno la nostra prigione illusoria. Ci ha plasmati per generazioni la pubblicità, in una società di massa. Aumenta esponenzialmente la forza della macchinazione neocon, che sostituisce il racconto dei fatti ai fatti stessi. E ti fa pure pagare le spese. Hanno annunciato catastrofi irreversibili per la brexit ed ora c’è un penoso silenzio. Hanno messo in campo Greta per distrarci dalla questione climatica e dalla semplice verità che il modello di sviluppo condiviso da tutte le società è insostenibile.
Certo, c’è l’onnipresente conflitto con la realtà: una situazione che ci limita e diminuisce è difficile da accettare e vorremmo che non esistesse. Questa è una debolezza che la cultura neocon sfrutta spietatamente, illudendo il malato di non essere tale e facendo breccia nella sua insicurezza (oggettiva e soggettiva) in cambio di una falsa solidarietà. Ma il rifiuto della realtà è un atteggiamento psicotico, che fa necessariamente male. L’alienazione è un guaio e un prezzo troppo alto da pagare per le complicazioni che induce.
Ecco che il sistema ti sfrutta: prima ti impedisce la presa di coscienza, e quando sei inerme ti aggrega e indirizza a suo comodo. Sulla faccenda del gender si è creata una elite gay (ma siamo sicuri che rappresenti tutti i gay? Io penso che siano una netta minoranza, ma molto presente col supporto dei mass media), variamente blandita da un pretestuoso antifascismo. L’effetto è che si entra brutalmente nella intimità di bambini e adolescenti per indirizzarli a un cambiamento di sesso precoce. Orrore.
E così in nome dei diritti civili si fanno porcherie orrende, tenendoti sospeso a un giudizio (pur legittimo) di “normalità”. Un horror vacui paragonabile alla scomunica nel Medioevo. La sedicente sinistra, dopo avere ucciso la vera sinistra, si fa forte di questi equivoci e pasce la menzogna. Lo stile neocon, abilissimo a sfruttare ogni ambiguità. Essere liberi vuol dire ragionare con la propria testa, in primis, “ragionare”.

CHI LA PENSA DIVERSAMENTE
Round Robin Editrice sta pubblicando, con il metodo della produzione dal basso, “Gender Game book, un libro illustrato interattivo sul contrasto alle discriminazioni di genere. Lettori e lettrici potranno entrare nella storia e prendere decisioni, reindirizzando così il corso della narrazione. Al termine di ogni storia, saranno le loro stesse scelte a determinare il finale”.

Ph di Round Robin Editrice

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