TRADIZIONI E VALORI DELLA GENTE “DA MUNTAGNA”
Interessarsi al proprio passato, agli eventi storici, ambiente e tradizioni: è geniale, o almeno dovrebbe esserlo sotto il profilo culturale, guardando al passato per imitare il presente. Il luogo dove si è nati è la culla del nostro sapere, anche se conosciamo molto, non sarà mai abbastanza se si vuole sapere nei particolari, i personaggi, le date, i luoghi, la cucina, l’abbigliamento, la nascita e la morte dei personaggi che hanno fatto storia e la politica, usanze e costumi dell’epoca.
L’Associazione culturale GAEditori in collaborazione con il circolo culturale Pennagramma, la Pro loco del comune di Nicolosi e l’IPSSAT Rocco Chinnici, con il patrocinio del comune di Nicolosi in data 30.4.2022, hanno organizzato un incontro intitolato “Tradizioni e valori della gente “da Muntagna” a tema: lingua siciliana, falconeria, storie medioevali e leggende del territorio Etneo, ultima delle tre manifestazioni culturali tenutesi presso i locali del museo della civiltà contadina “Lucio Messina” in via Garibaldi 48 Nicolosi.
All’incontro si sono espressi personaggi di alta personalità culturale che hanno dipanato il loro bagaglio d’informazione, una vera lezione del sapere le culture dei popoli che ci hanno preceduto, .
Un pomeriggio all’insegna della cultura ove si sono alternati momenti di storia medievale relative al periodo in cui regnava Federico II di Svevia e del quale la prof.ssa Agata Teresa Motta, grande cultrice di storia antica, conoscitrice ed estimatrice ne tesse le lodi ed i meriti del sovrano, soprattutto per quanto riguarda metodi di caccia con rapaci di cui ne ha sapientemente accostato l’argomento il maestro falconiere Agatino Grillo che, con la sua esperienza, ha illustrato alcuni aspetti del rapace nonché caratteristiche peculiari, allevamento e addestramento, professionalmente realizza metodi di proliferazione dell’aquila reale (una delle tante specie di volatili minacciata da estinzione) acquisita negli anni di cui oggi è vanto personaggio che incanta con le sue esibizioni. Peculiarità siciliana con la cantante folk Vera Fuselli collaborata da Patrizia Di Stefano e Saro Napoli, curatore dei Pupi siciliani.
Apprezzamenti musicali sono stati rivolti al pianista Andrea Strazzulla che ha saputo creare un’atmosfera di sottofondo ai sonetti medievali ed alle liriche recitate dal dott. Nunzio Spitalieri, eseguiti con zelo e degni di lode, con la meticolosa ricerca del linguaggio e delle testimonianze degli usi e costumi del territorio Etneo. Lo stesso, con la collaborazione della moglie Luisa si è soffermato sull’esistenza delle grotte vulcaniche intorno al nostro vulcano e ha illustrato la funzionalità dell’attrezzatura utilizzata dai primi esploratori per originare luce nei visceri della terra.
Grande supporto all’iniziativa hanno dato: la prof.ssa Angelica Chillemi che ha parlato della scuola poetica siciliana e dei sonetti ove abbiamo raggiunto il primato della scuola.
Graditi gli interventi: dott. Enzo Cavallaro – presidente della pro-loco di Nicolosi;
Antonio Sozzi – scrittore e coadiutore dell’evento– Rappr. di Pennagramma;
Nicolas Aiello – proiezioni di delicate diapositive; Luciano Maria Sambataro – dirigente scolastico; Antonino La Piana coadiutore dell’evento e rappresentante
di GAEditori; Agnese Roccella e Domenico Giustolisi – presentatrice e conduttore, ambedue alunni dell’istituto alberghiero di Nicolosi.
Intervistato il presidente della Pro-loco di Nicolosi, Vincenzo Cavallaro; “abbiamo l’onore di essere ospitati dal Comune di questa città, che ringrazio, presso il museo della Civiltà Contadina. Siamo presenti in questa struttura dal 20 agosto 2020, ci sentiamo custodi e garanti di ogni suppellettili in esposizione che facevano parte integrante dei lavori contadini, abbiamo cura di eventi culturali, visitatori, turisti e studiosi di antichi mestieri del territorio, delle scuole e della politica, delle associazioni e dei comitati. Da questo sito, grazie al nostro lavoro certosino, si coglie la straordinaria bellezza della conoscenza delle tradizioni dei popoli che ci hanno preceduto”
Carmelo Santangelo