COVID 19, CONNUBIO TRA LA FEDE IL CORAGGIO E LA PAURA

Il 2021 è stato l’anno più difficile della mia vita che io ricordo, un anno da dimenticare, non soltanto per le difficoltà che la società ci offre nel quotidiano, ma per l’ondata di contagi da covid 19 e tutte le restrizioni imposte dal Governo, vaccini obbligatori per tutti, pena, multe ai Novax over 50 da 600 a 1500 anche per i lavoratori non vaccinati, avvalendosi dell’Agenzia delle Entrate, una vergognosa fonte di guadagni sulla pelle dei disgraziati, cacciati dal lavoro e sospesi anche dallo stipendio. Le TV nazionali ci tenevano incollati alla poltrona per ascoltare i numeri altissimi registrati ogni giorno dei contagiati, le terapie intensive ed i decessi da Covid. Mi aspettavo che prima o poi accadesse qualcosa del genere anche a me, essere contagiato e di ritornare al Padre Eterno, e già facevo il conto alla rovescia, invece è toccato a mio figlio Nicolò essere stato contagiato in ufficio e con grave crisi respiratoria, fu portato subito con ambulanza all’ospedale Garibaldi e ricoverato in terapia intensiva, era il capo d’anno del 2021. E’ qui che torna la fede, quando, anche volendo aiutare un figlio in gravi condizioni di salute, non puoi farci più nulla, neppure di starci vicino, ti rivolgi a tutti i santi del paradiso, pregare e guardare i notiziari della malattia. Nicolò era lì, scaricato assieme a tanti altri in un capannone al completo di pazienti che man mano, appena deceduti venivano infilati in un sacco di plastica bianca e portati al cimitero senza una degna sepoltura.

Le notizie sulle condizioni di salute di Nicolò erano frammentarie ed evasive, i giorni passavano, non dormivo, aspettavo una luce di speranza, che è arrivata, grazie a Dio, dopo una decina di giorni: Nicolò in lenta ripresa. Dopo oltre un mese passato in terapia intensiva intubato, flebo, maschere respiratorie, è stato trasferito in reparto di medicina e poi in riabilitazione, certo, per lui non è stata una passeggiata, e neppure per noi, la moglie e figli non è facile dimenticare.

Nicolò è un uomo forte, di carattere docile, ma testardo difronte all’altissimo ring della lotta nei meandri difficili della vita. Quando fu possibile ci abbracciammo, padre e figlio, mi colpi quell’emozione di aver ritrovato un figlio, seppur malconcio, dimagrito, impallidito ma sorridente mi disse: papà ce l’abbiamo fatta. Egli ritorna in servizio il 2 febbraio del 2022 giusto il tempo per ringraziare Sant’Agata par la sua intercessione celeste.

Si è saputo poi che Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un cluster di casi di polmonite a eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi aveva un legame epidemiologico con il mercato di Huanan Seafood, nel sud della Cina, un mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi.

A distanza di pochi giorni dall’annuncio del cluster di casi a Wuhan i ricercatori cinesi depositano la “carta di identità” del virus, ovvero la sequenza dell’RNA virale, nel database internazionale virological.org. Diverso da tutti i virus conosciuti sino a quel momento, la conoscenza della sequenza è il primo passo nella lotta al coronavirus

In una storica conferenza stampa della China’s National Health Commission viene confermato quanto già sospettato da giorni. Il nuovo coronavirus si trasmette da uomo ad uomo. E’ la conferma della nascita di una nuova malattia virale che verrà identificata con il nome di COVID-19 (Coronavirus Disease).

Nella stessa situazione abbiamo trascorso anche gli anni 2020 – 21 – 22 e 2023. Quest’ultimo anno appena trascorso si sono allentati i contagi da coronavirus ma sono aumentati le morti improvvisi, causa del tutto sconosciuta o sottaciuta dalle organizzazioni sanitarie per non essere sottoposti a risarcimenti.

In questa degna ricorrenza Sant’Agata ci fa vivere l’amore, l’unione familiare, la fede ed il coraggio di dire grazie a tutti gli operatori, medici, infermieri ed ausiliari del 118 dell’ospedale Garibaldi per il rischio di essere stati anche loro contagiati.

Carmelo Santangelo

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